Mangiare prosciutto cotto con il colesterolo alto: ecco le 4 conseguenze

Difficile per molti rinunciare ad alimenti spiccatamente buoni come il prosciutto cotto, anche e soprattutto in età adulta o avanzata, ed in particolare con la presenza sempre più costante di malattie difficili da contrastare senza una opportuna attenzione come il colesterolo alto. Questo valore è sempre più presente nelle varie tipologie di condizioni da controllare.

Il prosciutto cotto è un alimento considerabile rientrante nella categoria del salumi, quindi non costituisce l’ideale per il contrasto al colesterolo alto. Condizione che però ha un valore particolare se si considerano le varie proprietà di questo alimento. Il prosciutto cotto è totalmente “vietato” se si soffre di questa particolare condizione.

Valore da considerare

Il prosciutto cotto viene spesso considerato come la variante “leggera” di questo salume rispetto ad esempio al crudo, in quanto la cottura rende il prodotto apparentemente più digeribile cosa però non così rilevante per tenere sotto controllo il colesterolo nelle giuste quantità: crudo o cotto qualsiasi salume che è composto da fibre di carne rossa viene considerato “al limite” della sopportazione.

Questo perchè motli elementi del prosciutto, come altri carni lavorate contengono una tipologia di grassi saturi che contenendo una struttura più blanda, non sono “visti bene” dall’organismo e questo li porta a trasformarli in materiale particolare che lo fa diventare lipoproteine a bassa intensità, ossia quello cattivo del colesterolo. Se una persona sana riesce a gestire questo valore, chi soffre di colesterolo alto non può farlo con la stessa efficienza.

Prosciutto cotto, è sempre un “No”?

Come è noto risulta essere importante in senso assoluto curare la propria dieta, ed i salumi non fanno parte dell’alimentazione ideale ma il prosciutto cotto in limitate quantità e non tutti i giorni può essere consumato, magari chiedendo il consiglio del nostro medico ed spiegando quali sono i valori effettivi. Generalmente 50 grammi di prosciutto cotto 2 volte a settimana sono tollerabili. Di più no, si rischiano di subire conseguenze importanti:

  • Aumento della pressione essendo il prosciutto cotto legato ad elementi come il sodio
  • L’aumento del peso e della massa grassa
  • Lo sviluppo di tracce di colesterolo nelle arterie, condizione che è quella da valutare come fondamentale

Generalmente non esistono alimenti totalmente “vietati” dalla dieta se si soffre di questa condizione, ma i salumi, eccezion fatta per varianti di insaccati particolari come la bresaola che possono essere consumati un po’ più spesso (essendo invece ricco di grassi insaturi, quindi più nutrienti e meno impattanti di quelli saturi), sono comunque da tenere sotto controllo.

Nel prosciutto sono presenti comunque elementi importanti per l’organismo, come le proteine, ferro ed altri sali minerali quindi è un buon contenitore di elementi, è la lavorazione e spesso il taglio a comprometterne la “gestione” da parte di un organismo che può essere quello legato al colesterolo alto, condizione che è in aumento da anni.

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