Pianta lupini da mangiare: ecco cosa può accadere

I lupini sono sviluppati da una omologa pianta erbacea tipica della zona mediterranea, inquadrata come stagionale ma in realtà oramai da molto tempo disponibile in varie forme, diffusa in tutta la penisola italiana come legume che cresce presso questa forma di vegetale che si presenta in una foram eretta ed ha una fioritura molto interessante e particolare, percepibile anche attraverso una coltivazione casalinga.

E’ possibile coltivare i lupini naturalmente disposti al consumo, anche quelli che acquistiamo per mangiare, che esistono oramai in buona parte della stagione, in particolare la forma perenne di questo vegetale che spesso viene considerato un po’ particolare e consumato successivamente più che secco ma in forma umida come in salamoia. Come coltivarlo dopo averlo piantato?

Legume particolare

Tipico della zona sud orientale del Mediterraneo, le coltivazioni di lupini sono decisamente frequenti nel Mezzogiorno, molto conosciute quelle siciliane ma anche presenti sulle coste nord dell’Africa ma anche in Grecia e nelle isole mediterranee, ha bisogno di un terreno fertile, ben drenato ma anche potenzialmente ricco di nutrienti e leggermente acido.

E’ possibile anche partire dalla semina direttamente, senza passare dall’intermezzo in semenzario ma la pianta ha bisogno di una ottima esposizione solare e temperature decisamente tendenti al caldo, oltre ad un po’ di attenzione. Ha un enorme importanza anche per l’impollinazione e può essere decisamente interessante dal punto di vista estetico.

Come piantare i lupini

Come seminare i lupini? Scegliendo quelli più sani ed integri possibili, è una pianta che può essere seminata non appena terminano i primi freddi quindi dalla fine dell’inverno in poi, spesso non è consigliabile partire da piccoli vasi in quanto sviluppa radici a dir poco profonde ed una volta cresciute appare difficile da spostare. Inoltre:

  • Meglio in vasi profondi o in giardino, interrare i lupini ad almeno 20 centimetri di distanza l’uno dall’altro
  • Il terreno deve essere quanto più sciolto e poco compatto possibile, argilloso e sabbioso
  • Basta interrare a poca profondità senza schiacciare i semi ed innaffiare leggermente

Bisogna tenere la coltivazione soprattutto nelle prime settimane quanto più possibile lontane dalle correnti d’aria, per questo è una buona idea privilegiare una protezione momentanea data da un muro o da una siepe, ma allo stesso tempo bisogna offrire una fioritura quanto più generosa possibile, in questo senso è una pianta che fiorisce soprattutto con l’arrivo dell’estate.

Ha bisogno di poche cure, è consigliabile un terreno leggermente azotato ed acido allo stesso tempo con pH medio di 6,5 o 7 come limite. La pianta tende a sviluppare fiori dal colore diverso a seconda della nutrienza del terriccio, ed molto interessante esteticamente parlando, i fiori sono molto amati da api, bombi ed altre piante da polline.

Lascia un commento