La bresaola fa male: ecco la marca che fa male al cuore e alla glicemia

La breasola viene concepita nella maggior parte dei casi come uno dei (pochi) esempi di salume che “fa bene” o comunque risulta essere meglio tollerato dall’organismo perchè si tratta di un prodotto mediamente maggiormente pregiato rispetto a tanti altri configurati come carne lavorata. Ma la bresaola può fare male, in alcune specifiche condizioni.

Resta un prodotto che deriva dalla carne rossa, seppur in tagli molto specifici e magri, può causare problemi al cuore ed all’apporto della glicemia che può aumentare considerevolmente a seguito di un consumo. Ma quale scegliere tra le diverse versioni della bresaola? E quali possono invece costituire un pericolo per la salute?

La bresaola da cosa è composta?

La breasola è un prodotto tutto italiano, legato soprattutto alla versione maggiormente pregiata che è anche l’unica a godere della dicitura DOP, ossia quella della Valtellina, un’area molto specifica che si trova nell’area nord della Lombardia, nella provincia di Sondrio, che ha una grande tradizione di carni lavorate e stagionate in condizioni climatiche particolari.

La bresaola è un insaccato crudo ricavato da alcune parti molto specifiche e ricercate della carne di bovino anche questi molto selezionati, infatti per diventare bresaola la carne deve avere una provenienza certificata. E’ indubbiamente molto ricca di proteine e sali minerali come il ferro ed il magnesio quindi è mediamente più magra e “pura” di altri insaccati.

Quando fa male?

Però bisogna comunque evitare il consumo smodato di bresaola, perchè resta un insaccato: la carne selezionata viene sottoposta a salatura e speziatura prima di essere inserita in un budello dove viene mantenuta a temperature molto specifiche per preservarne gusto ed aroma. Chi soffre di pressione alta, ed è da evitare anche in caso di colesterolo alto.

  • Iperglicemia
  • Ipertensione
  • Gravidanza
  • Età avanzata
  • Bambini sotto l’anno di età

Il sodio contenuto è infatti in grado di incentivare la produzione di nuovo colesterolo e la pressione alta: conviene puntare su un consumo non eccessivo, pari a 70-100 grammi e non tutti i giorni, specificando di puntare sulla versione della Valtellina che è come detto la più pregiata nonchè la più indicata anche per un consumo leggermente più frequente.

La bresaola resta comunque meno impattante in modo negativo e non va eliminata se il nostro organismo presenta una buona condizione di salute. I rischi della carne rossa sono ovviamente anche validi per la bresaola, che come detto però è addirittura preferibile e considerata “sana” rispetto ad esempio al salame che è decisamente meno sano e costituicse un problema ancora maggiore.

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