Mangiare funghi in gravidanza: ecco cosa può accadere

Mangiare funghi durante la gravidanza è qualcosa di sicuro oppure ci sono controindicazioni? I funghi sono onnipresenti in tantissime tradizioni culinarie e da sempre fanno sempre un po’ di timore quando si tratta di consumarli, in particolare da parte di coloro che non sono sufficientemente scafati da riconoscerne gli effetti e capire quali sono buoni e quali no.

La gravidanza tra l’altro è un termine molto delicato con la dieta che deve se non cambiare radicalemente essere estremamente modificata: i funghi quasi sempre non vanno evitati ma bisogna senz’altro fare attenzione su quale variate scegliere e soprattutto come mangiarli, ricordando che sono elementi estremamente importanti ed in grado di apportare molte sostanze nutritive.

I funghi a tavola

I funghi sono alimenti che dividono, non piacciono a tutti, ed hanno una natura molto particolare: non fanno parte del gruppo degli animali ne di quello delle piante ma sono degli organismi viventi che fanno parte di un gruppo a se, considerazione oramai compresa già da alcuni secoli, e nell’ambito culiario sono sempre molto presenti ed apprezzati

A lungo è stato appannaggio solo di chi era in grado di comprendere quali adatti all’alimentazione e quali invece sono assolutamente da evitare in quanto potenzialmente pericolosi, basta pensare a quelli venelosi che sono relativamente rari in Italia ma non impossibile da trovare, soprattutto nelle zone boschive e meno urbanizzate.

Fanno bene o fanno male?

Dipende: chi è in gravidanza può sicuramente considerare sicuri alcune tipologie di funghi come quelli porcini o tutti quelli che possiamo trovare al supermercato o anche al ristorante, però bisogna stare assolutamente attenti in merito al fattore cottura: i funghi possono essere consumati durante la gravidanza ma devono essere sempre cotti. I più comuni sono:

  • Chiodini
  • Porcini
  • Shiitake
  • Champignons
  • Pleutorus

Ancora meglio se possiamo tracciarne la provenienza in quanto i funghi, senza alcuna esclusione sono un po’ come delle vere e proprie spugne del contesto naturale: crescono spesso nei pressi di alberi oppure altre forme di vita vegetale: il loro scopo è convertire la materia organica oramai deperita in elementi utili per le piante che presentano la presenza nell’ambiente.

Essendo dei veri e propri “filtri” della natura la provenienza è importante, non dimenticando che sono praticamente privi di grassi, contengono invece proteine, elementi come le fibre e numerose vitamine, assolutamente necessarie nella condizione anche per il futuro nascituro. In caso di dubbi è meglio comunque non azzardare e magari chiedere al nostro medico.

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