Il pesce va sempre considerato un alimento estremamente sano, utile per l’organismo a vari livelli, pur essendo sempre presente il rischio contaminazione, anche da metalli pesanti, tema che dalla seconda metà del XX secolo è divenuto di attualità anche in Italia, nazione che data la collocazione geografica, fa enorme ricorso ai prodotti ittici. Quale tipologie di pesce oggi sono da “non mangiare” per evitare di assumere i metalli pesanti?
Di seguito esamineremo anche quali sono gli effetti negativi che i metalli hanno sull’organismo umano, ed in particolare su tipologie di persone che sono naturalmente a rischio da intossicazione da metalli pesanti.
Metalli pesanti pericolosi per l’organismo: ecco quali sono
Il corpo umano ha una difficoltà ad espellere dalla propria struttura quantità importanti di metalli pesanti, in particolare il metilmercurio, una variante del mercurio che si trova sia in alcuni vegetali ma anche e soprattutto nei prodotti ittici, come varie forme di pesci ma anche molluschi ed invertebrati, che sono spesso in grado di accumulare al loro interno quantitativi di questo metallo pesante che provoca problemi anche molto seri se in quantitativi eccessivamente costanti.
Il metilmercurio infatti non viene consumato direttamente dai vari pesci e molluschi ma viene assorbito attraverso l’alimentazione, in un processo detto biomagnificazione, ad esempio quando una serie di specie iniziano a nutrirsi di micro organismi come plancton e piccoli molluschi che a loro volta assorbono metalli pesanti dall’ambiente dove vivono. Alcune specie di pesci hanno una particolare tendenza a trattenere il metilmercurio che viene poi assorbito dagli esseri umani che li consumano. I prodotti ittici confezionati sono comunque regolarizzati e mediamente sicuri a patto di non consumarli in modo indiscriminato: la soglia di metilmercurio settimanale che un corpo umano sano può assumere 1,3 microgrammi di metilmercurio per kg di peso.
Quale pesce contiene metalli pesanti?
In realtà sono varie le categorie di prodotti ittici che hanno una tendenza ad essere “a rischio” dal punto di vista dei metalli pesanti, generalmente va considerata la taglia e la loro presenza nella catena alimentare: i grandi predatori come il marlin, il tonno di grandi dimensioni ma anche la verdesca, il pesce spada ed in misura sensibilmente minore, l’orata, la spigola, l’orata ed il pesce gatto.
Più sicure sono altre varianti che ne contengono meno, come:
- Salmone
- Sgombro
- Ostriche
- Pesce Persico
- Platessa
- Merluzzo
Il tonno in scatola è abbastanza sicuro in quanto questo viene pescato in oceano e non in mare (dove la contaminazione da metilmercurio è meno spiccata) anche se è bene non esagerare con i quantitativi.