L’olio d’oliva costituisce un elemento ed un ingrediente nelle nostre tavole di rilevanza assoluta, che per varie motivazioni ha subito anche un più che sensibile aumento dei prezzi, causato anche da una concorrenza relativamente a costi ridotti, che però va tenuta d’occhio: se i prezzi sono troppo ridotti l’olio d’oliva potrebbe contenere elementi meno sani e meno “puri” per la nostra salute e quindi risultare essere meno efficace. Ma come riconoscere un olio di qualità, così da trovare una forma di riparo dalle truffe e da prodotti decisamente anche poco salutari.
Ma come riconoscere un buon olio d’oliva? Proviamo a dare qualche indicazione e trucco alla portata di tutti.
Olio d’oliva, cosa potrebbe contenere? Ecco come riconoscere quello “buono”
L’olio d’oliva è un prodotto tanto antico quanto indispensabile nella dieta mediterranea, ma non solo: le sue proprietà sono riconosciute da molto tempo presso le tradizionali forme di culture culinarie come quella italiana, ma non solo, non a caso è uno dei prodotti maggiormente importati oltre che venduti. In particolare quando si parla di olio d’oliva extra vergine, chiamato spesso con l’acronimo di EVO, risulta essere indispensabile come condimento per ogni forma di piatti, dai primi fino ai contorni.
L’olio d’oliva è ricco di sali minerali ed è generalmente non troppo calorico, dotato di una capacità antiossidante. Tra la principale costituzione, spiccano i grassi in particolare quelli monoinsaturi, per la maggior parte dall’acido oleico che deve portare alla presenza dei grassi monoinsaturi ad essere presenti per circa 2/3 della sua costituzione. L’acido oleico ha una importantissima presenza ed effettistica positiva nei confronti del sistema cardiaco e circolatorio.
Attenzione però al tipo di olio che acqustiamo, anche se sembra provenire da un brand conosciuto, deve rispettare alcuni standard particolari in ordine di fluidità, colore e consistenza: un olio d’oliva non deve essere eccessivamente liquido ma anzi abbastanza denso, altrimenti questo potrebbe significare un contenuto non sufficiente di acidi monoinsaturi ed una eccessiva presenza di di quelli polisaturi che sono invece meno digeribili e meno sani per la nostra salute (gli oli di semi sono costituiti per la maggior parte da oli polisaturi).
Il colore viene considerato da molti un fattore importante ma non è sempre così, generalmente però conviene optare su varianti meno tendenti al giallo e più al verde, in quanto al contrario un olio invecchiato assume note di colori più giallognole.
Il sapore deve essere leggermente fruttato e penetrante, non sapere “di poco”, sintomo di olive troppo acerbe o troppo mature o di un olio oramai vecchio: importante considerare questo sulla base della perdita delle proprietà organolettiche: un olio oramai vecchio sarà meno utile al nostro organismo.