Lo yogurt scaduto ci pone generalmente davanti ad un “mini dilemma” che fa scontrare vari pensieri tipici della nostra epoca, un po’ schiavi delle scadenze dei cibi ad alta consumabilità, ma anche preoccupati allo stesso tempo dalle conseguenze potenziali sul nostro corpo soprattutto nei confronti dell’apprato digestivo. La domanda è “si può mangiare lo yogurt scaduto”?
O è semplicemente meglio attenersi al contesto espresso dalla data di scadenza? In tutti i casi non esiste una risposta unica e definita quanto piuttosto una serie di scelte che inevitabilmente siamo portati a fare, niente di fondamentale ovviamente ma qualcosa che seppur “in piccolo” riduce o aumentar il nostro rapporto con il cibo conservato e che è ancora al centro di varie discussioni.
La scadenza cosa significa
Lo yogurt infatti così come altri prodotti derivati o sviluppati dal latte, ha una conservabilità limitata, in modo particolare in merito a vasetti che sono stati conservati adeguatamente, naturalmente a temperature da frigo consigliate (pari a 4 gradi centigradi). Solitamente il nostro senso “consumistico” ci porta a rispettare senza troppe domande a consumare i prodotti freschi prima del tempo.
Eppure molti rivalutano anche per evitare gli sprechi il consumo anche oltre la scadenza riportata dei prodotti alimentari, che sembra essere un fattore abbastanza variabile: la data di scadenza per i prodotti freschi resta qualcosa di influenzabile da vari fattori ed è spesso una forma di termine consigliato di consumo. Ricordiamo che non è comunque consigliabile affidarsi a mangiare cibi oltre la scadenza.
Quando è scaduto cosa fare?
Uno studio francese recente ha analizzato l’acidità ed il grado di consistenza oltre al sapore di oltre 60 vasetti di yogurt magro che dopo addirittura 3 settimane oltre la scadenza hanno mantenuto intatti o quasi i propri segni tipici e caratteristiche oltre a livello di acidità e consumabilità. Questo sembra sfatare quindi il termine assoluto della scadenza ma bisogna controllare:
- La temperatura che deve essere sempre costante
- La tipologia di yogurt, alcune forme come quelli alla frutta sono più soggetti a degradarsi
- La composizione dello yogurt, che può essere pastorizzato, magro e quant’altro
Insomma conviene sempre pensare più di una volta all’aspetto del vasetto che non deve essere assolutamente rigonfiato, oppure aperto ovviamente o ancora presentare una volta che viene aperto un colore ma anche un odore strano: la fermentazione batterica resta attiva anche per un po’ di tempo dopo la scadenza poi inizia il processo di formazione di micro organismi come le muffe.
Dipende anche dal nostro sistema immunitario, non esiste una risposta valida al 100 %, bisogna sempre controllare ogni singolo vasetto, i parametri sono decisamente vasti: se pensiamo che uno yogurt possa essere buono, meglio sottoporlo ad un test visivo e olfattivo , prima di assaggiarlo: lo yogurt tende ad essere un veicolo di infestazione batterica di primo livello.