Come mangiare i semi di lino: ecco la strategia che sorprende tutti

Siamo abituati a concepire i semi “edibili” ossia quelli adatti ad essere mangiati tra quelli più conosciuti come ad esempio quelli di sesamo apprezzati come condimento ma anche tanti altri che fanno parte della famiglia dei legumi o delle noci. Il lino invece naturalmente non è presentre nella sua struttura “alimentare” nella cultura italiana o non così tanto.

Si tratta di semi molto particolari, dalla natura abbastanza antica da essere presenti in numerose culture culinarie, in quanto il lino è una pianta amatissima anche per l’impiego delle sue fibre nei tessuti condizone che però è anche attiva nell’ambito alimentare. Con lo sviluppo delle diete concepite sui prodotti vegetali, i semi di lino sono stati “riscoperti” anche da noi. Come mangiarli?

Cosa sono?

Sono semi apparentemente non facili da integrare come sapore ma anche come forma, abbastanza coriacei da crudi e non troppo piccoli da essere utilizzati come condimento ad esempio di latticini o yogurt, nel caso dei semi di chia. I semi di lino però hanno così tante proprietà che diventa quasi un peccato non sfruttarle, come risulta evidente dagli studi.

Tra i pochi elementi facili da reperire di acido alfa linolenico, un principio attivo che è legato ai grassi buoni omega 3, che fanno bene all’organismo e secondo alcuni studi riescono a rendere più resistente l’intero apparato difensivo da molte malattie, come molti altri semi sono ricchi di fibre che ha una importanza radicalmente confermata nella digestione.

Come usarli

Inoltre abbondano le vitamine, in particolare la E che è importante in fase migliorativa per migliorare l’assorbimento del cibo che andremo a consumare e permettono di risolvere problemi come l’acidità di stomaco, e farci sentire “pieni” e sazi. Sempre grazie alla vitamina E è garantito l’apparato anitinfiammatorio. Metà della composizione è sviluppata da grassi, circa un terzo del peso sono carboidrati. Come mangiarli?

  • Vanno spesso legati alle uova ad esempio in frittate o preparazioni simili
  • Ottimi come la guarnizione di zuppe e minestre
  • Consumati assieme ad altre verdure nelle insalate

Possono essere anche tritati finemente ed inserite nei composti lievitati ad esempio quando facciamo il pane o anche la pizza in casa, aumenta la capacità digerente degli alimenti soprattutto quelli costituiti da farine molto raffinate. Allo stesso modo non esistono limiti anche in fatto di cottura, i semi vanno tendenzialmente non cotti ma possono essere tostati.

Anche esteticamente possono essere utili per condire il pane in superficie, ad esempio al posto del sesamo, e possono essere anche un ottimo compagno per i latticini morbidi, ad sempio quelli spalmabili oppure la ricotta, la burrata e così via. Non hanno veri e propri difetti, vanno evitati solo in caso di una dieta già molto “astringente” essendo ricchi di fibre.

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