Glicemia bassa, attenzione a cosa mangiare: ecco 3 cibi da evitare

Quando si parla di glicemia siamo tutti pronti a considerare una presenza eccessiva di questo valore che comprende il glucosio del sangue, condizione diffusa detta iperglicemia che è anche sempre più conosciuta nelle cause e che quindi comporta il doversi comportare e regolare nella dieta. Esiste però anche una condizione opposta di glicemia bassa detta ipoglicemia, comunque diffusa.

Anche in questo caso sono vari i fattori che vanno ad incidere e compromettere la naturale quodianità di chi ne è naturalmente affetto, condizione che può essere anche regolarizzata naturalmente anche con il giusto apporto di cibo, privilegiandone alcuni e modificando la propria forma di alimenti in fase di consumo. Cosa mangiare in caso di glicemia bassa e cosa invece evitare?

Cosa è la glicemia bassa?

E’ legata sia a varie malattie anche gravi come neuoplasie e tumori, ma più spesso semplicemente un non corretto assorbimento di nutrienti alimentari, oltre che eccessiva o non sufficiente attività fisica, ma anche una condizione pre esistente che porta l’organismo a subire quelli che anche in maniera generica sono definiti “cali di zucchero”. L’ipoglicemia è infatti una difficoltà da parte dell’organismo di mantenere adeguati livelli di glucosio.

I sintomi comuni vanno dalla sudorazione, tremore fino ad una poca lucidità, sonnolenza, tachicardia, perdita di coscienza, offuscamento della vista fino a caratteristiche sintomatiche abbastanza gravi con la perdita di conoscenza, condizione che può portare anche conseguenze naturalmente gravi che possono comportare addirittura il decesso in momenti particolari proprio come conseguenza.

Cosa non mangiare

Una volta stabilita la causa dell’ipoglicemia soprattutto se costante, bisogna adeguarsi nella dieta, e naturalmente bisogna comportarsi in modo opposto all’iperglicemia, quindi permettere all’organismo di assumere zuccheri, che però non significa consumare indiscriminatamente cose che non fanno propriamente bene. Generalmente dopo il test della glicemia se sotto certi livelli va assunto:

  • Un po’ di miele o zucchero o anche una caramella ma anche una fetta biscottata
  • Evitando di esagerare, scegliendo un prodotto alla volta per ogni misurazione

Non è utile invece consumare elementi troppo complessi e raffinati come ad esempio biscotti e snack che contengono anche fibre poco grezze e dolcificanti. I dolcificanti non sono utili per la correzione dell’ipoglicemia, la migliore condizione di riequilibrio risulta essere invece ideale il miele che è composto da saccarosio e fruttosio quindi è di fatto “zucchero naturale puro”.

La misurazione va effettuata soprattutto in condizioni particolari di ipoglicemia spiccata ed acuta oppure se si è presentata ad esempio prima di una attività fisica o prima diandare a dormire, in questo caso bisogna comprendere dal punto di vista medico le ragioni del “crollo” glicemico come si dice in molti casi, che come evidenziato può portare anche alla totale perdita di conoscenza.

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