Da oltre un decennio anche in una nazione con una fiera tradizione gastronomica il sushi, dalla naturale provenienza giapponese è stato spesso adattato a cibo come tanti altri, e pur restando soggetto a reintepretazioni, resta fortemente legato al suo concetto ossia pesce crudo e riso, magari con numerosi accompagnamenti diversi, condizione conosciuta ed apprezzata. Ma mangiare sushi fa bene?
Viene da rispondere con un “si” essendo un alimento molto antico e differenziato, ma naturalmente le cose non sono sempre così limpide e semplici, pur essendo ricco di sostanze nutritive il sushi va controllato ed è soggetto ad una rapida forma di degradazione. Inoltre non tutti sono della medesima qualità, condizione che rende opportuno qualche chiarimento.
Il trend del sushi
Il sushi da alimento di pregio è divenuto popolare attraverso i social media ed una internazionalizzazione che ha coinvolto anche questo piatto così diversificato, tipico della tradizione nipponica, sono così nati gli all u can eat spesso dalla formula “non originale” ma che hanno dato accesso a prezzi accessibili a questo alimento divenuto molto popolare.
Strutturalmente il pesce è da consigliare in ogni caso perchè ricco di proteine, con pochi grassi, così come limitati livelli di colesterolo ed in grado di essere compatibile anche con una dieta priva di troppe calorie. Spiccano gli acidi grassi presenti negli alimenti ittici come il pesce (generalmente quello comune è salmone o tonno, con alcune varianti) che fanno bene a cuore e cervello.
Fa bene?
E’ importante quanto scontato però conoscere l’origine del pesce in questione, cosa sempre un po’ difficile per i neofiti ma che può essere compresa rapidamente dando un occhio al pesce in questione e valutandone la freschezza. Condizione che è importante anche per non avere fastidiosi effetti digestivi, che possono essere il preludio di una intossicazione alimentare.
- Non deve avere alcun odore
- La consistenza non deve essere troppo molle e fragile ma abbastanza soda
- Controllare anche l’aspetto, che non deve essere troppo lucido
Se conosciamo la provenienza ed abbiamo buoni riscontri significa che la cosiddetta “catena del freddo” non è stata interrotta ed il sushi può essere considerato sicuro in ogni caso per il consumo. Se siamo poco sicuri della qualità, possiamo ordinare il sashimi che è più facile da controllare essendo privo del riso.
Il sushi quindi “va bene” salvo per chi ha un sistema immunitario molto compromesso oppure le donne incinte, a causa di alcuni batteri e micro organismi come quello che causa la toxoplasmosi che può compromettere in modo importante la crescita del futuro bambino. Oltre a questo, a meno che non siamo intolleranti, il sushi va consumato senza troppi problemi.