Si può mangiare il gelato in gravidanza? Ecco la risposta

La gravidanza comporta una serie di cambi di abitudini anche alimentari che appare evidente anche dall’esterno, ma allo stesso tempo la futura mamma deve assolutamente evitare di limitare l’assunzione di cibo per evidenti motivazioni, anche quelli che possono essere considerati particolarmente golosi come il gelato, che è tradizionalmente qualcosa che piace praticamente a tutti, soprattutto durante la bella stagione.

Ma si può mangiare il gelato durante la gravidanza? E’ un tema estremamente cliccato e ricercato sul web, oltre che estremamente richiesto ai medici e nutrizionisti proprio perchè si tratta di un elemento che pur essendo definito spesso un “peccato di gola” fa piacere a tutti.

Il gelato fa bene?

A dispetto di quanto possiamo forse immaginare, il gelato non è un nemico della dieta, a patto ovviamente di stare attenti a gestirne le quantità: basta infatti capire cosa contiene un gelato per comprenderne immediatamente i pro ed i contro:

  • Contiene un compendio importante di sali minerali, nello specifico spiccano il calcio ed il fosforo, entrambi utili per il sistema osseo e nervoso, quindi utili sia in fase di crescita ma anche durante quella adulta
  • Grazie al contenuto di elementi come le vitamine di cui dispone risulta essere un potenziale elemento utile per l’organismo a tutte le età, reintegrando componenti che sono poi riconvertiti in energia
  • Stimola il buonumore e può essere anche un ottimo antistress ed un modo per ridurre la pressione sanguigna

Tutte queste considerazioni, praticamente confermate da ogni medico, rendono il gelato qualcosa da poter introdurre senza problemi in una dieta equilibrata a patto di non esagerare ovviamente.

Il gelato in gravidanza

Ma fa bene anche durante la gravidanza? La risposta è tendenzialmente , per le motivazioni già evidenziate e supportate, è chiaramente meglio non abusare di gelati, soprattutto quelli artigianali che possono contenere anche alcuni conservanti oltre alla presenza di latte in polvere, leggermente meno benefico di quello tradizionale.

In ogni caso è un elemento estremamente utile anche per chi è in stato interessante e non va assolutamente sottovalutato nella sua potenzialità, preferendo possibilmente quello artigianale che è maggiormente “semplice” e costituito da prodotti ed ingredienti genuini: anche quello confezionato però, nelle giuste misure non è assolutamente da eliminare dalla dieta.

Esistono solo rischi non eccessivi in merito alla potenziale presenza di batteri come quello che causano la toxoplasmosi che è in grado anche di superare la barriera della placenta e provocare danni al nascituro. E’ un’eventualità rara che però rende importante acquistare prodotti di qualità.

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